ALLA RICERCA DEL PLEUROTUS NEBRODENSIS
1. La piccola depressione di Piano Cervi incorniciata da una verde e fitta faggeta
Sabato 21 e domenica 22 maggio escursione sulle Madonie alla ricerca del "famoso" Pleurotus nebrodensis meglio noto come Fungo di basilisco. Fungo molto simile nei colori e nella forma al "nostrano" Pleurotus eryngii var. elaeoselinii. Dando credito al tradizionale periodo di crescita e alle voci di rare presenze si decide di partire. Un piccolo drappello di Socie e Soci si aggrega alla spedizione. Una prima aliquota, quella più numerosa, parte il sabato mattina. Una seconda aliquota raggiungerà la prima, già in zona, la domenica mattina con appuntamento a Portella Colla.
Punto di appoggio per la prima aliquota del sabato l'hotel Pomieri, dove abbiamo avuto modo di soggiornare in occasione dell'Escursione autunnale del 2014.
2. Immagine dell'hotel Pomieri
Pomeriggio, dopo pranzo, breve presa di contatto con il territorio con un sopralluogo a Piano Farina. Un pianoro prativo con presenza di rosacee a circa 1000 m. di quota. In tale contesto ed habitat si potrebbe pensare ad un incontro con qualche Calocybe gambosa. Niente da fare. Poca pioggia e terreno troppo secco. Solo qualche Lycoperdon utriforme e qualche raro prataiolo rinsecchito.
3. Lycoperdon utriforme
4. Uno scorcio del querceto di Piano Farina
Intorno un lussureggiante querceto nella parte a valle ed una altrettante lussureggiante faggeta nella parte a monte dove non è difficile fare incontri di un certo tipo.
5. Piccoli ibridi di cinghiale al Pascolo in zona Piano Farina
Giornata con un vento fastidioso. Si ritorna in hotel. Domenica mattina appuntamento a Portella Colla. Un importante snodo stradale per Polizzi Generosa, Petralia Sottana, Isnello e Collesano. A Portella Colla ha inizio il sentiero che porta a Piano Cervi e diverse altre località della zona. Già alle nove del mattino, dal numero di auto in sosta, sembra di essere nell'area di parcheggio di una stazione metro. Tante sono le persone (sia giovani che anziani) che, zaino ed anche bimbi piccoli in spalla, si avviano lungo la strada sterrata che si addentra nell'area del Monte dei Cervi. Dopo meno di qualche chilometro incontriamo un cancello di sbarramento al transito di auto ma che è possibile superare facilmente a piedi attraverso apposite aperture laterali. La giornata è proprio bella. Tanta natura, tante piante insolite per noi, sole di primavera, temperatura ideale e completa assenza di vento.
6. Un bellissimo cuscino fiorito di Cerastium tomentosum
7. In marcia lungo la carrareccia per Piano Cervi
Il nostro obiettivo del mattino è quello di poter incontrare qualche "nebrodensis". A parte le prime distese di Cachrys ferulacea incontrate già fin dall'inizio della nostra passeggiata, il nostro primo incontro, a metà percorso, è con gli agenti dell'Ispettorato della Forestale. Avendo visto qualcuno dei nostri armato di paniere si erano subito allarmati e allertati. Ci hanno spiegato, cosa che già sapevamo, che nell'area della riserva dove ci troviamo, la raccolta del "nebrodensis" è vietata. Abbiamo spiegato loro che eravamo componenti di un Gruppo Micologico ed il nostro interesse era solo e soltanto quello di poter vedere ed al massimo "fotografare", se ne avessimo incontrato, qualche Fungo di basilisco. Diciamo che ci hanno dato credito, abbiamo mostrato di essere in regola con i documenti previsti dalla normativa, ed hanno dismesso quasi subito il piglio poliziesco con cui si erano inizialmente approcciati.
8. Un fitto prato di Basilisco comune battuto palmo a palmo da uno dei più attivi componenti della spedizione: Rosario Zichichi.
9. Un primo Piano di Cachrys ferulacea o Basilisco Comune
Tenuto conto dei divieti e dei controlli costanti, abbiamo capito che Piano Cervi non è il posto ideale per la ricerca del "nebrodensis". Certo il nostro intento era si di farci una bella passeggiata fino al Piano ma l'aspettativa era anche quella di incontrare questo "famoso" fungo. Piante di Basilisco comune, molte. Funghi neanche l'ombra, forse per la perdurante siccità. Così, tra una ricerca a destra ed una a sinistra siamo arrivati alla nostra meta: Piano Cervi. Ampio pianoro erboso che fino ad un decennio fà era il letto di un piccolo laghetto contornato da una lussureggiante faggeta. Adesso completamente asciutto a causa di un fenomeno di bradisismo che ha fatto scomparire completamente l'acqua. Neanche l'acqua piovana ristagna più.
10. Donne in sosta, uomini in giro!
Breve sosta ristoratrice, di ammirazione e di intimo godimento del paesaggio e della natura lussureggiante, a parte la marginale delusione per la completa assenza di funghi. Riprendiamo la strada del ritorno. Nonostante l'inconfessata delusione la speranza non demorde. Continua l'attività di perlustrazione del terreno circostante. Alla fine un piccolo bagliore improvviso attira l'attenzione della comitiva.
11. Un forma misteriosa e insolita, difficile da definire!
Un piccolo prataiolo, una vescia, un nebrodensis? A guardarlo da sopra, strana forma con profonde scanalature, può essere qualunque cosa. Non ci rimane che guardare l'imenoforo per sciogliere le nostre dubbiose aspettative. Lo tiriamo su delicatamente e finalmente si scioglie ogni dubbio. Lamelle bianco candide. E' lui, è proprio lui il tanto ricercato Pleurotus nebrodensis!
12. Pleurotus nebrodensis, proprio lui!
Dopo tutte le intense ricerche, le nostre aspettative non sono state completamente deluse. Con la consapevolezza di avere in parte conseguito l'obiettivo della nostra missione rientriamo in Hotel per il pranzo pomeridiano.
13. La comitiva a tavola, pronta per il pranzo
Con il lungo pomeriggio ancora a disposizione, si decide di fare un salto a Castelbuono. Ritorno a Portella Colla e giù in direzione Isnello. Lungo il percorso abbiamo modo di constatare quanto comune e diffusa sia la presenza della Cachris ferulacea. Molto interessante il bosco di querce che si attraversa tra Piano Torre e Isnello. Finalmente, dopo un lungo giro si arriva a Castelbuono, uno dei tanti comuni del Parco delle Madonie. Ormai famoso più per i panettoni dei fratelli Fiasconaro che per l'interessante e vetusto Castello dei Ventimiglia.
14. Foto di gruppo sulla rampa che porta all'ingresso del Castello dei Ventimiglia
Breve giro della bella cittadina e visita della Matrice Vecchia nella centrale Piazza Margherita. La chiesa, le cui origini risalgono al XIV secolo, è stata ristrutturata di recente. Al suo interno diverse opere tra cui un interessante gruppo marmoreo di Antonello Gagini: la Madonna degli Angeli. Nella cripta sottostante, una serie di affreschi alle pareti raffiguranti la Passione di Cristo ed eseguiti intorno al 1500.
15. Uno degli affreschi lungo le pareti della cripta
Sempre a Castelbuono, un'ultima sorpresa. Un nebrodensis enorme, talmente grande che è entrato solo in parte nell'inquadratura della macchina fotografica.
16. Pleurotus nebrodensis gigante
Questa è l'ultima visione della giornata, prima del ritorno alle macchine ed il rientro a casa. Certo il nebrodensis ci ha in parte deluso ma tutto il resto completamente e sicuramente appagato.
VALDERICE, 29 maggio 2016
Testo di NinoG
Foto di NinniG e NinoG
Come previsto dal programma sociale, il 10-11 ottobre 2015 si è svolta l'Escursione Sociale a Zafferana Etnea. Tempo pessimo in partenza e qualche problema ulteriore lungo il percorso Palermo Catania a causa di un violento temporale che, durante la notte, aveva causata danni ulteriori lungo il percorso autostradale che ha comportato una deviazione per Caltanissetta. Fortunatamente, anche se con alcune ore di ritardo, siamo arrivati senza ulteriori problemi a Zafferana direttamente in Hotel dove abbiamo consumato la nostra colazione a sacco. A causa del ritardo del mattino e del rischio pioggia abbiamo rinunciato alla visita al Bosco della Cerrita. Nel pomeriggio, dopo la sistemazione nelle camere, siamo andati a S. Alfio per la visita al Castagno dei 100 Cavalli, un monumento della natura la cui età è stimata in oltre duemila anni. Il suo nome è legato alla legenda popolare secondo la quale la Regina Giovanna d'Aragona, mentre si recava in visita all'Etna con un seguito di nobili catanesi, trovò riparo sotto il castagnore con l'intero seguito di cento cavalieri, essendo sopravvenuto un furioso temporale.
1. FOTO DI GRUPPO SOTTO IL CASTAGNO
Questo il racconto fattoci dalla nostra affabile guida, il Signor Alfio. Oltre alla storia del castagno, ci ha mostrato le varie figure che, con un poco di fantasia, è possibile intravedere tra le vetuste fronde di questo monumento della natura. Una di queste figure è la testa di un coccodrillo, come appare nella foto 3 che segue.
2. ALFIO, LA GUIDA AL CASTAGNO
3. IL COCCODRILLO
Dopo la visita al castagno, rientro in hotel a Zafferana con breve sosta in un fornito negozio di miele e prodotti tipici dell'Etna. Giusta occasione per fare un poco di shopping. Domenica mattina bel tempo. Si parte per l'escursione a Piano del Vescovo alla ricerca di funghi e castagne. Una parte della compagnia (bambini piccoli e d alcune signore), ha scelto di farsi un giro in paese per una visione anticipata "dell'ottobrata Zafferanese". Tra gli escursionisti di Piano del Vescovo, qualcuno si è voluto allargare ed è andato alla ricerca di mele, bisogna dire con successo. Castagne sicuramente molte, funghi un poco meno a meno dei soliti noti e di qualche fortunato. Alcune immagini di quello che abbiamo e hanno trovato.
4. QUALCHE RARO PORCINO
5. QUALCHE GALLINACCIO
6. IL SOLITO FORTUNATO!
L'Etna, oltre ad essere un vulcano molto irascibile è anche mutevole dal punto di vista atmosferico e passa facilmente dal sole alla pioggia. Fortunatamente eravamo già in pulman pronti a partire quando è iniziato a piovigginare. Rientro a Zafferana in hotel con il sole e..tutti a pranzo. Immagini di alcuni gruppi familiari.
7. NASO, BELLIA, MORICI
8. LA SALA, IL VECCHIO LEONE CHE CONTINUA A RUGGIRE!
9. GLI ODDO, ADRAGNA E CELESTINO SILIPRANDI (IL VICE)
10. BARBERA, CHIRCO, MAGADDINO ED ALTRI
11. ENZO LI MEDICI ED ALTRI
Al termine del pranzo, tutti in pulman e discesa in paese per una breve visita dell'Ottobrata. Ore 16.30, rientro puntuale di tutti gli escursionisti, in tempo per riprendere la strada di casa facendo il giro da Messina.
12. IN PULMAN AL RIENTRO
Diversamente che per il viaggio di andata, il ritorno è filato l'uscio come l'olio. Un bel tramonto lungo la costa tirrenica ha salutato il nostro rientro.
13. IL TRAMONTO
Arrivo a Trapani puntuale e senza ulteriori problemi. Ultimi saluti. Recupero di mele, funghi e bagagli e ...tutti a casa!
Testo: NinoG
Foto: NinoG: 1,3,4.5,6; NinniG: 2,7, 8, 9, 10, 11, 12, 13
VALDERICE: 21.10.2015